A poche ore dalla riunione di riconciliazione indetta da Marcello I, arriva un altro “no”.
Questa volta sono i Cavalieri “capeggiati” (tanto per intenderci), dal Vice Gran Priore Marcello Paris.
Questo “no” arriva da un Ordine che fino a ieri credevamo fosse quello più fedele e rispettoso rimasto a Seborga e al suo Principe eletto.
Il Vice Gran Priore Paris ci invita a pubblicare quanto sotto, inclusa la corrispondenza inviata a Marcello I per chiedere che la riunione venisse rinviata per una serie di ragionamenti (che lasciamo ai lettori valutare) e visto che il Principe non ha ritenuto necessario rispondere, adesso chiede la loro pubblicazione.
Spiega Paris: “Riteniamo giusta la pubblicazione delle nostre email e delle lettere allegate che esprimono non il tradimento ma confermano per l’ennesima volta la nostra fedeltà al Principato e allo stesso Principe del quale però non condividiamo questo atteggiamento”.
Non siete d’accordo con l’atteggiamento di Marcello I? E allora come la mettiamo se avete appena detto che confermate la vostra “fedeltà” al Principe? Visto che siamo un po’ ignoranti su tante cose, sarebbe interessante capire di che fedeltà si tratta: è forse astratta? Teorica? Limitata (a certe condizioni e solo al Gran Priore)? O subordinata? Credo che questa sia una domanda legittima e forse a Seborga molti (incluso lo stesso Principe) se so staranno chiedendo.
Per il resto, il tono e i contenuti delle lettere parlano da sole…
SeborgaPress
Caro Direttore,
Dopo l’invito del Principe Marcello I al convegno dei Cavalieri che si terrà in Seborga il 13 Settembre p.v., organizzato con il fine di riappacificare i Cavalieri dell’Ordine V.E.O.S.P.S.S., abbiamo inviato al Principato e a S.A.S. il 4 Settembre scorso una email con una lettera allegata nella quale abbiamo comunicato e giustificato la nostra volontà di non partecipare al convegno.
Successivamente anche il Sig. Bonsi ha fatto altrettanto, nel senso che ha comunicato la ferma di intenzione di non partecipare, come ben sa perché da Lei pubblicato.
Volendoci distinguere dal Sig. Bonsi e dalla sua associazione, abbiamo inviato in data 7 settembre, al Principato e a S.A.S. una seconda email con lettera allegata nella quale abbiamo preso chiaramente le distanze dalla suddetta associazione.
Pensando e sperando che il Principe avrebbe rinviato l’incontro ad altra data per poterci incontrare per fare il punto della situazione, cosi come è stato espresso nelle lettere inviate, non abbiamo pubblicato le email suddette perché ritenevamo che questa situazione si potesse e si dovesse risolvere, come era logico, inter nos.
Ma così non è stato.
Il Principe e gli Organi del Principato non hanno risposto alle nostre email, motivo per cui siamo obbligati a rendere pubblica la nostra posizione nei confronti di questa vicenda che ci coinvolge direttamente cosi come coinvolge tutti i Cavalieri dell’Ordine V.E.O.S.P.S.S. nominati da S.A.S. Giorgio I.
Riteniamo giusta la pubblicazione delle nostre email e delle lettere allegate che esprimono non il tradimento ma confermano per l’ennesima volta la nostra fedeltà al Principato e allo stesso Principe del quale però non condividiamo questo atteggiamento.
Cordiali saluti.
Marcello Paris (11.9.14)
*****
A S.A.S. Marcello I
Principe pro tempore del Principato di Seborga
e p.c. al Consiglio dei Priori del Principato di Seborga
al Consiglio della Corona del Principato di Seborga
al Segretario di Stato
OGGETTO: osservazioni sul Decreto del 20 Agosto 2014 e pubblicato sul portale ufficiale del Principato di Seborga.
Io sottoscritto Marcello Paris, in qualità di Vice Gran Priore dell’Ordine dei Cavalieri del Principato di Seborga, dopo attenta e condivisa riflessione con in Cavalieri dell’Ordine che ad oggi rappresento, scrivo la presente per informare S.A.S. che numerose sono le osservazioni che voglio porre alla Sua attenzione, in merito al Decreto da Ella recentemente emanato in data 20 Agosto 2014 relativo all’invito alla riappacificazione e alla ricostituzione dei Cavalieri del V.E.O.S.P.S.S.
Innanzitutto devo far presente a S.A.S. ed agli Organi Istituzionali del Principato di Seborga che mi leggono in copia, che sarebbe stato opportuno, visto che ricopro la carica di Vice Gran Priore, informarmi prima e per tempo della Sua intenzione di voler emanare un Decreto riguardante i Cavalieri e l’Ordine che presiedo “ad interim” in seguito alla recente scomparsa del nostro Gran Priore Alberto Romano.
Ritengo molto grave ed offensiva questa sua “dimenticanza” perché forse pensava che scomparendo la figura del nostro Gran Priore potesse Lei agire ignorando l’esistenza dell’Ordine e dei Cavalieri appartenenti?
E’ chiaro che è in errore. Per questo motivo Le vorrei ricordare le tappe essenziali dell’Ordine da quando Lei è stato eletto Principe pro tempore del Principato di Seborga.
Giorgio I il 13 Ottobre dell’anno 2000 istituisce il V.E.O.S.P.S.S. (Documento 1) e lo governa poiché ricopre contemporaneamente le due cariche di Principe di Seborga e di Gran Priore dell’Ordine. Sappiamo altresì bene però che, storicamente, molto spesso le due cariche sono state disgiunte per cui da sempre l’Ordine ha riconosciuto e riconosce al suo vertice solo ed esclusivamente la figura del Gran Priore, non del Principe di Seborga in quanto tale.
Detto questo, ricordo che nel Gennaio 2011 (Documento 2) S.A.S. Marcello I ha ripristinato la vitalità del V.E.O.S.P.S.S. che Lui stesso aveva temporaneamente sospesa subito dopo la scomparsa di Giorgio I, per i disordini succeduti che ben conosciamo.
E’ chiaro quindi che i Cavalieri del VEOSPSS rimasti fedeli al Principe ed al Principato sono rimasti allora in ben poche unità.
Gli altri Cavalieri, anch’essi precedentemente presenti nel V.E.O.S.P.S.S. di Giorgio I, hanno invece preso strade diverse, che ben conosciamo, con il risultato di aver creato una scissione nell’Ordine degenerata poi in una lotta verbale fratricida tutt’ora attiva.
Ma S.A.S. dovrebbe ricordare che nel Marzo 2012 (Documento 3) arrivò ad un accordo con i Cavalieri, in base al quale ad Alberto Romano, nostro ultimo Gran Priore, era riconosciuta la carica di Gran Priore Operativo dell’Ordine mentre a Lei rimaneva la carica di Gran Tesoriere.
Successivamente il nostro Gran Priore ci comunicava “S.A.S. Marcello 1° ha approvato il nostro regolamento e le decisioni prese durante la riunione dell’11 marzo u.s. riconoscendoci pienamente autonomi per quanto riguarda l’Ordine che sarà gestito interamente da noi, compresa la Tesoreria che, ad interim e fino al nostro prossimo incontro, sarà tenuta dal sottoscritto, salva ogni altra decisione in merito” (Documento 4).
Quindi da allora, con il Suo consenso, si venne a delineare di nuovo la storica dicotomia tra Principe di Seborga e Gran Priore dell’Ordine. E’ evidente pertanto che dal 2012 S.A.S. Marcello I non può più agire come Gran Priore dell’Ordine e tantomeno può prendere decisioni in merito all’Ordine tenendo all’oscuro le cariche elettive rappresentanti l’Ordine ed i Cavalieri tutti.
Adesso quindi veniamo al punto.
Questo incontro che S.A.S. vuole organizzare, a nostro parere, sembra un mescolare le carte in tavola per appianare divergenze e diatribe e per riportare in altro modo, nel Principato e nell’Ordine, persone che nei confronti dell’Ordine hanno mancato di rispetto in modo grave e fraudolento.
Lei sa certamente perché ha deciso questo ed avrà anche i Suoi motivi ma allora perché agire a nostra insaputa su una decisione che ci riguarda, obbligando a sederci ad un tavolo con persone con le quali abbiamo aperto ancora un grave contenzioso per causa loro.
Indipendentemente dalle Sue ragioni, Lei ci ha gravemente mancato di rispetto e non avrebbe dovuto mai prendere tale decisone senza averci consultato prima, esponendoci le Sue intenzioni, parlandone insieme, trovando un eventuale accordo mai ignorandoci come ha fatto e mettendoci di fronte al fatto compiuto.
Lei ha quindi deciso “motu proprio” di aprire la porta ai Cavalieri che hanno tradito, sbeffeggiato, denigrato l’Ordine, i suoi
Cavalieri, il Principato ed anche la Sua augusta persona.
Ha forse dimenticato la lotta che il nostro Gran Priore Alberto Romano ha dovuto sostenere negli anni per difendere l’Ordine dall’attacco delle persone con le quali vuole adesso sedersi ad un tavolo?
Lei non sa, perché non era ancora Principe, quali atteggiamenti di superbia, infamia, slealtà abbiamo dovuto affrontare a causa di queste persone alle quali, noti con attenzione, Lei ha deciso di accordare un “perdono” che nessuno ha chiesto né a Lei né tantomeno a Noi.
Perdonare va bene … ma c’è forse qualcuno che si è pentito? Ne abbiamo notizia? Ne avremo notizia? Noi non crediamo che ci sia o ci sarà pentimento, da parte di questi personaggi che da anni conosciamo bene. Non solo.
Volevo ricordare a S.A.S. il Principe, che nel nostro incontro del 10 Novembre a S. Pelino ha investito dei Cavalieri e nominato dei Postulanti ed in Chiesa, alla presenza di tutti, richiedeva a Dio la Sua protezione su questo Ordine e confermava la proprietà di tale Ordine alla figura della Madonna e ricordando il fatto storico che Giorgio I legò questo Ordine alla figura della Madonna (dai suoi tanti racconti e noto a tutti) nominando ogni Prioria dell’Ordine alla persona della Santa Madre di Dio. Forse non ricorda che in realtà Giorgio I non si è inventato nulla poiché San Bernardo aveva già legato l’Ordine alla Vergine Santissima.
Ora, improvvisamente, ci troviamo quindi ad essere invitati ad una riunione dove, in teoria, dovremmo perdonare e far rientrare chi è uscito dall’Ordine diciamo con un eufemismo “sbattendo la porta”.
Questo agire è inaccettabile per noi Cavalieri ed io come Vice Gran Priore me ne faccio portavoce disconoscendo quanto il Principe per Sua esclusiva volontà ha sentito di dover fare, procedendo senza minimamente interpellare i Cavalieri che MAI lo hanno abbandonato, preoccupandosi forse di ottenere nuove solide sottoscrizioni da personaggi provenienti da altre direzioni e ritenute da Lui, non si sa a quale titolo, degni di essere perdonati.
Ci aspettiamo allora che il nostro Principe chieda scusa a Cavalieri del nostro Ordine per il Suo agire che ha offeso chi è stato fino ad ora fedele al Suo Principato.
Che cosa sarà poi di questi Cavalieri che per anni hanno ricevuto ostili offese senza che il Principe abbia loro teso una mano di incoraggiamento e di fiducia?
E’ evidente quindi che io e gli altri Cavalieri che rappresento, non saremo presenti all’incontro che servirà solo a dare onta su questo fare insensato, a nostro parere fomentato, organizzato e gestito dietro le quinte da chi era in attesa della dipartita di Alberto per accaparrarsi la poltrona di Gran Priore.
Consiglio pertanto a S.A.S. ed agli Organi istituzionali che mi leggono in copia, la sospensione di tale riunione da rinviare ad altra data solo dopo un incontro formale con i vertici dell’Ordine.
Allo stato attuale devo con mio dispiacere riferire che i nostri Cavalieri non si sentono più “Sani Cavalieri”, perché non avvertono più quel senso di grandezza e nobiltà nell’essere tali e che li rendono uomini diversi ma sentono di essere solo un bersaglio per chi oltraggia ciò che Giorgio I ha lasciato in eredità.
In occasione del nostro incontro porterò ciò che ho indicato come “Documenti” a conferma di quanto ho precedentemente espresso.
Fiero di non partecipare a questo inutile incontro, La saluto e colgo l’occasione per augurare a tutti Voi un buon lavoro e che la Madonna vi assista, perché anche se nessuno di Voi se ne ricorda, Lei non può dimenticarVi “è Mamma”.
Marcello Paris
Vice Gran Priore dell’Ordine
Marcello Nardi
Gran Segretario dell’Ordine
Roma, 03/09/2014
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A S.A.S. Marcello I
Principe pro tempore del Principato di Seborga
e p.c. al Consiglio dei Priori del Principato di Seborga
al Consiglio della Corona del Principato di Seborga
al Segretario di Stato
OGGETTO: puntualizzazione e chiarimento della nostra posizione in seguito alla comunicazione apparsa sulla Gazzetta di Seborga a firma Riccardo Bonsi Gran Priore dell’Associazione VEOSPSS.
Gent.mo Principe Marcello I,
Le scrivo la presente per informare Lei e gli Organi istituzionali del Principato che mi leggono in copia, che le motivazioni, ben evidenziate nella nostra precedente lettera, che ci hanno spinto a non partecipare alla riunione, sono assolutamente distinte in modo netto e chiaro da quanto invece è stato comunicato dal Gran Priore dell’Associazione VEOSPSS Riccardo Bonsi, nella sua lettera pubblicata sulla Gazzetta di Seborga, giornale on line forse “ufficiale” del Principato.
Sia chiaro a tutti che noi non abbiamo alcun legame né finalità con l’Associazione suddetta, denominata come il nostro Ordine.
La recente scomparsa del nostro Gran Priore Alberto Romano non ha fatto cambiare certamente la nostra posizione nei confronti di tale Associazione; per chi non ne fosse al corrente, per conoscere il nostro pensiero, basta leggere quanto precedentemente pubblicato nel web dal nostro G.P. Alberto Romano nei loro confronti.
A conferma di quanto già da me indicato nella precedente lettera inviata via email, mi sembra evidente che, ad oggi, nessuno ha chiesto o ha intenzione di chiedere scusa e quindi non trovo lecito e giustificato “concedere il perdono” a chi il perdono non lo ha mai chiesto e verosimilmente non lo chiederà.
Caro Principe, ci sono personaggi che, nati come noi, hanno poi intrapreso logiche di contrasto, conflitto e lotta contro di noi, per loro ostacoli scomodi contro la realizzazione di loro interessi.
Le ricordo che l’unico baluardo di difesa contro questi personaggi, negli anni, è stato il nostro Ordine con il nostro G.P. Alberto Romano che, nonostante la nota malattia, ha impegnato ogni sforzo possibile a difesa sia dell’Ordine che del Principato.
Noi intendiamo proseguire su questa strada e con questi personaggi non saremo allo stesso tavolo, perché sappiamo non esserci alcun punto di incontro tra noi e loro.
Ci spiace per questa situazione che Lei ha deliberatamente determinato e che invece avrebbe potuto e dovuto evitare, semplicemente avendo l’onestà intellettuale di chiarire prima con noi il Suo pensiero e non agendo in modo autonomo, dimostrando di non avere in alcuna considerazione né la nostra presenza né il nostro pensiero.
Continuo a suggerirle di rinviare tale incontro ad altra data; se non avrò comunicazione in tal senso, mi vedrò costretto, mio malgrado, a pubblicare la precedente lettera ed i relativi documenti in mio possesso, a chiara tutela dei Cavalieri fedeli al nostro Ordine.
Concludo nel voler sottolineare che la nostra non è una lotta per difendere un titolo o una poltrona, sappia che noi non abbiamo alcun interesse in tal senso, ma lottiamo a difesa del nostro giuramento di lealtà fatto a Giorgio I, sancito dalla Chiesa davanti a Dio e lottiamo per difenderci dalla commistione con persone che hanno ormai principi cavallereschi completamente diversi dai nostri.
Le invio cordiali saluti.
Marcello Paris
Vice Gran Priore dell’Ordine
Marcello Nardi
Gran Segretario dell’Ordine
Roma, 06/09/2014