Opinioni

Sul caso ‘Mentil-Mutte’ è tempo di rispondere con fermezza

EDITORIALE:

L’ultima volta che i Seborghini hanno dovuto assistere ad una simile vicenda, correva l’anno 2006.
In quel tempo, regnava – anche se ormai un po’ stanco e segnato dalla malattia – il compianto Principe Giorgio I, il quale aveva espresso in quei giorni il desiderio di ritirarsi a vita privata, ma allo stesso tempo assicurato i cittadini che sarebbe rimasto in carica fino a quando gli abitanti non avessero eletto il suo successore.

corriere-seborga2Un bel giorno (per così dire…) entrò di scena all’improvviso una certa Kathrin Yasmine Hohenstaufen, la quale dal suo podio mediatico (un blog) annunciò a tutto il mondo che il Principato di Seborga apparteneva a lei e alla sua famiglia e che pertanto lei era la sola erede e principessa del Principato…
Dal suo blog, la sedicente principessa sfoggiava una lunga lista di titoli nobiliari a riprova delle sue pretese e pubblicava proclami e nomine di ministri e rappresentanti in sostituzione di quelli esistenti.

Un giorno, per ripicca o forse per disperazione – visto che nessuno (ovviamente) a Seborga le dava retta – pubblicò un “decreto” annunciando di aver “donato” il Principato allo Stato Italiano…
Non mi volete? Visto che siete cosi ingrati, cari Seborghini, io mi permetto di sciogliere il vostro principato e i vostri sogni e vi rimando tutti in Italia. Fu un evento insolito ma anche molto penoso…
La vicenda, sebbene finì nel nulla, fece il giro del mondo grazie a internet e ancora una volta il nome di Seborga finì nelle pagine di tutti i giornali come un fenomeno curioso e da operetta.
Ma a porre il sigillo finale su quella faccenda furono le poche ma chiare parole di fuoco che il Principe eletto Giorgio I rivolse nei confronti della Hohenstaufen.
Lo fece nel corso di un incontro pubblico con i suoi cittadini e alla stampa incuriosita, tuonando: “Non è una principessa. E` tutta una montatura!”.

A distanza di tempo, e dopo una elezione pubblica che ha visto in Marcello I il legittimo successore di Giorgio I, sembra che la storia si ripeta.
Questa volta non è una principessa ma un gruppo di persone che come allora si stanno servendo di un podio mediatico per ribaltare il Principe Marcello I e il suo governo e sostituirlo con i loro autoproclamati principe e ministri vari.
Summer-style-bigbang-gd-g-dragon-font-b-COUP-b-font-font-b-D-ETAT-bQuesto (tentato) ribaltamento sta avvenendo sotto gli occhi di tutti, ormai da alcuni giorni – lo ripetiamo – solo ed esclusivamente su internet. Per le strade di Seborga non ci sono i carri armati.
Già i media – affamati di notizie curiose – ne stanno parlando e ne sentiremo molte nei prossimi giorni e ancora una volta l’immagine del Principato e dei suoi cittadini verranno violati.
Nel frattempo, se volete avere tutti gli aggiornamenti su questa vicenda li troverete sul Portale Ufficiale del Principato (quello vero, per intenderci).

In pratica, questi signori si sono autoproclamati: principe, ministri, segretari e paladini della Causa Seborghina senza – naturalmente – aver ricevuto nessun mandato o invito a farlo da parte dei cittadini. Il tutto via internet e con l’ausilio di siti web, comunicati video, editti e proclami a destra e a sinistra.

Ci risiamo… Bel golpe, eh?
Già, perché stiamo assistendo ad un “tentativo di golpe” da parte di un gruppo di persone che non vive ed opera sul posto, che non parla la lingua locale e che non ha niente a che fare con la realtà di Seborga.
Un gruppo di persone che si autoproclamano, smantellano, usano e abusano il nome del Principato e destituiscono le autorità legittimate, cambiando le leggi in vigore con le loro, il tutto in nome di un Principato (il loro) che esiste solo su internet, nei loro siti e nel loro mondo virtuale.

E` interessante notare il loro modo di agire che, se da un lato (bisogna prenderne atto) si presenta ben curato come impostazione e presentazione, dall’altro dimostra una totale arroganza e mancanza di rispetto nei confronti di “coloro” che dicono di rappresentare.
Trattano il Principato di Seborga alla stregua di una micro-nazione che come le altre esistenti si creano e si disfano a seconda della fantasia di chi li ha ideati.
Ebbene, la pazienza ha i suoi limiti!

Sarebbe ora che qualcuno a Seborga ricordasse con fermezza a questi signori che il Principato di Seborga esiste e va avanti solo per il volere dei suoi cittadini e da coloro che sono chiamati (eletti) a rappresentarli, e non dal primo che capita.

Sarebbe ora di ricordare a questi signori, che i cittadini di Seborga e il loro Principato – di cui ne vanno fieri – non vivono su internet e sugli schermi dei computer o dei telefonini, ma esistono e convivono sul territorio da centinaia di anni.

CalmeSarebbe ora di ricordare che sono solo i Seborghini che decidono cosa fare, disfare, nominare e cambiare.

Sono solo i Seborghini che creano e scrivono la loro vera storia (già dettata negli Statuti Generali).

Nessuno – né tantomeno un gruppo di francofoni baldanzosi, venditori di fumo e dalla bella presenza – li convincerà a barattare il loro diritto di autodeterminazione con le belle parole dei loro proclami o il luccichio delle loro siti internet.

Diciamo a questi signori di smettetela di offendere l’intelligenza dei Seborghini e l’immagine di Seborga.

Diciamo a questi signori: non alludetevi di candidarvi alle prossime elezioni, perché non ne avete diritto. Saranno i cittadini del posto ad averlo.

Sul caso ‘Mentil-Mutte’ è tempo di rispondere con fermezza.